ALCOLICI: QUALI È MEGLIO BERE?
- Lifestyle
- 05/06/2020
- 11 minutes read
USCIRE CON GLI AMICI, GODERSI UNA SERATA ROMANTICA: SONO TANTI I MOTIVI PER BERE QUALCOSA. MA QUALI ALCOLICI FANNO BENE, O FANNO MENO MALE, AL NOSTRO PIANO ALIMENTARE?
Copertina: photo by Moritz Mentges on Unsplash
Sarebbe bello trovare alcolici che fanno bene, e poterne così godere in tranquillità.
Purtroppo, l’alcol in generale non fa bene: Il metabolismo dell’alcol nel fegato ha diversi effetti collaterali che comunque rallentano i vostri progressi, sia che vogliate perdere grasso sia che stiate cercando di aumentare la massa muscolare. Questi effetti negativi sono poi ulteriormente aggravati se state seguendo una dieta chetogenica.
La vita sociale, però, è un fattore determinate per qualsiasi individuo, e spesso e volentieri è associata al consumo di alcolici di diversa natura. Quindi, la nostra scelta è tra il circondarci di persone che condividono con noi la passione (fissazione?) per l’alimentazione, rinunciando a bere, oppure cedere ogni tanto al consumo di alcolici. Personalmente, sono molto per la seconda ipotesi, sia perché non riuscirei a fare a meno del vino, sia perché le rinunce in un piano alimentare, soprattutto in periodo di perdita di peso, possono essere tante: abbastanza da non aggiungerci anche la rinuncia all’alcol. Anche se a malincuore, spesso può pesare meno rinunciare ai dolci, anche perché sono molto più difficili da abbinare.
Cedere ogni tanto, però, non vuol dire ubriacarsi, così come non vuol dire bere qualsiasi cosa ci capiti a tiro senza pianificazione: anche per gli alcolici, pianificare è sempre necessario per mantenere il controllo
MA QUINDI, COSA SCELGO?
Mi tocca ribadire il presupposto iniziale: non è possibile trovare alcolici che fanno bene. Quindi sarebbe sempre meglio evitarlo, ma possiamo cercare di trovare gli alcolici che fanno meno male.
Ora che ho fatto le dovute premesse, il pensiero che (logico, in realtà) che ci viene subito in mente è di scegliere il drink con meno alcol. Giusto? Non proprio, o almeno dipende: molti dei drink con meno alcol fanno meno male, ma nascondono più calorie.
Ogni alcolico ha la sua particolare combinazione di alcol e carboidrati (e in alcuni casi anche grassi, come per esempio la Piña Colada), quindi bisogna pensare un pò meglio a quello che stiamo per ingerire. Cerchiamo di scorrere tutte le diverse tipologie di alcolici, per farci un’idea.
Ovviamente, stiamo parlando di linee guida molto generiche: se volete avete un dettaglio maggiore ho scritto due interessanti articoli sul metabolismo dell’alcol e sul modo migliore per integrarlo nel nostro piano alimentare. Attenzione: sono post dal forte contenuto scientifico.
La scelta è tra il circondarci di persone che condividono con noi la passione per l’alimentazione, rinunciando a bere,
oppure cedere ogni tanto al consumo di alcolici
COCKTAIL
Mi spiace per gli assidui frequentatori della vita notturna, ma i cocktail sono la cosa peggiore che si possa assumere. Variano molto la loro composizione a seconda di chi li prepara, quindi sono impossibili da calcolare o da prevedere, e spesso sono ricchi di zuccheri: in molti c’è aggiunta di zucchero semolato o di canna, in altri vengono aggiunti succhi di frutta o frutta molto calorica come cocco e banana, che purtroppo aumentano il carico calorico. Inoltre, la loro gradazione alcolica è alta, che allunga di molto il metabolismo dell’etanolo.
Se proprio non riuscite a rinunciarvi, limitatevi a uno solo e scegliete tra quelli con meno ingredienti e senza zuccheri: Rhum e Cola, Gin Tonic, Vodka Soda. State lontani invece dalla già citata Piña Colada, Vodka Lemon (spesso usano limonata ricca di zucchero), Mojito, (attenti al vodka lemon: la limonata usata può essere ricca di zuccheri), Long Island e in generale da quelli che hanno molti ingredienti. Senza parlare, ovviamente, di tutti i cocktail cremosi, che oltre alle calorie di zuccheri e alcol contengono anche latte o panna: un cocktail, si, ma letale per i nostri progressi.
SUPERALCOLICI
Sorpresa sorpresa, i super alcolici non sono la scelta peggiore dal puro punto di vista calorico: i cocktail sono decisamente peggio: alcolici al 40 / 50 % di alcol (grappa, whisky, rhum) hanno poco più del doppio delle calorie di un cocktail, ma è molto difficile che se ne beva un bicchiere colmo.
Corretto, ma il processo di distillazione impedisce che rimangano zuccheri nel prodotto finale: tutti gli zuccheri vengono utilizzati nel processo che li trasforma in alcol.
Un bicchiere di grappa al ristorante sono tra i 5 e i 10 cl, se sono molto generosi: dal punto di vista nutrizionale è ai livelli del vino, anzi un pò meglio.
Purtroppo, non si può non considerare che la gradazione alcolica è alta e le ripercussioni per il fisico sono più gravi, quindi i superalcolici andrebbero sempre limitati il più possibile.
FINE PASTO / AMMAZZACAFFÉ
Mirto, Limoncello, liquore al caffè: ognuno ha il suo alcolico preferito per finire un pasto.
Neanche a dirlo, è una delle abitudini peggiori dal punti di vista nutrizionale: l’idea di aggiungere calorie ad un pasto già abbondante è semplicemente ridicola. Ovviamente, nella mia vita l’ho fatto diverse volte e penso che continuerò a farlo in futuro. Purtroppo so che è un’abitudine sbagliata: i liquori di fine pasto sono di solito mediamente calorici e hanno un sapore che ti porta a berne più del dovuto. Il rischio è di arrivare ad accumulare alcol, calorie, e zuccheri.
Se dovessi dare una classifica, direi purtroppo (perché ne adoro al gestualità) che sono peggio dei cocktail: teneteli proprio per quando l’occasione non consente eccezioni.
VINO
Foto: Pexels
Il mio preferito in assoluto, lo ammetto: sia perché lo preferisco come sapore rispetto a tutti gli altri, sia perché è il più versatile: un calice di vino da 150 ml (quindi bello pieno) porta dalle 120 alle 160 kcal, pochissimi zuccheri, grado alcolico non eccessivo. In periodo di crescita muscolare con una dieta ipercalorica mi concedo anche due calici al giorno, normalmente è sempre meglio rimanere entro un calice. Attenzione ai quelli con alto residuo zuccherino: gewurztraminer, riesling, moscato e malvasia, i vini dolci, l’amarone. Unico difetto: spesso e volentieri nei locali per fare aperitivo i vini sono semplicemente imbevibili. Ma si fa l’abitudine anche a questo.
BIRRA
Le calorie di una birra sono minori di qualsiasi altro alcolico: anche se di poco, ha meno calorie del vino. La differenza è minima perché la birra ha meno alcol, ma più carboidrati, quindi più la birra è alcolica più è complessivamente calorica. Considerando che è difficilissimo fermarsi alla birra piccola, e la misura standard è 33cl (più del doppio di un calice di vino) o 50cl, si capisce che il problema della birra è che si beve troppo facilmente e si rischia di consumarne troppa.
Se proprio non riuscite a farne a meno, cercate la versione meno alcolica possibile, e cercate di limitarne la quantità.
ALTRI ALCOLICI
Ci sono una serie infinita di altre tipologie di alcolici, che non rientrano nelle categorie precedenti: i vari Campari Soda, Bacardi Breeze, e similari. Ormai avrete capito che bisogna tenere controllati la quantità di alcol e la quantità di zuccheri: questi sono drink moderatamente alcolici, moderatamente dolci, si assestano intorno all’apporto calorico di un bicchiere di vino. Se volete un mio parere, pensate all’alcol come ad uno strappo alla regola da godersi con gli amici, i famigliari, magari anche da soli: personalmente non lo sprecherei con un drink con così poco carattere. Unica eccezione, lo spritz: rientra in questa categoria ma rimane un’icona dell’aperitivo italiano. Se non ci sono vini decenti disponibili, la mia scelta cade sempre sullo spritz, con l’Aperol e non con il Campari (anche se apprezzo di più questa versione).
SAI CHE MI È VENUTA SETE?
Comprensibile, ma è mio dovere ricordare che quando si ha sete bisogna bere acqua, e tanta, che è l’elemento essenziale alla base di tutti i nostri processi metabolici.
Sono obbligato a ripeterlo, giuro per l’ultima volta: l’alcol è dannoso per una lunga serie di motivi, e andrebbe sempre limitato. Però, come in ogni piano alimentare è previsto uno sgarro, anche per gli alcolici è salutare (più a livello mentale che fisico) sapere di potersi concedere ogni tanto un bicchiere o due. L’importante è sempre pianificare ed avere coscienza di quello che si assume, cercando di far rientrare anche le calorie dell’alcol nel nostro piano alimentare.Soprattutto se siamo in una dieta ipocalorica.
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